Traducción al español más a bajo
Ma perché il blog?
Dopo quasi due anni dalla craezione del blog mi trovo a (ri)chiedremi
il perché di questo impegno…
Perché in fondo, piacere a parte, pur sempre di un impegno si tratta. Cucinare
non é un impegno di per sé perché lo farei comunque, con tanta passione e curiositá. Ma
editare le foto, scrivere le ricette, rileggerle e corregerle....bhe queste attivitá
richiedono molto piú tempo di quanto ci si possa immaginare. Forse solo i e le foodblogger sanno di cosa si tratta....
Questo tempo lo si
trova solo rubandolo agli impegni di lavoro, alle chiacchere con le amiche o
forse alle ore di sonno.
Per me El capricho saludable inizió quasi come una terapia personale, per
dimostrare a me stessa che posso continuare a mangiare cose deliziose e golose
nonostante i mille limiti: sensibilitá al glutine, intolleranza all’istamina, problema
con gli zuccheri, intolleranze varie tra cui la complicata intolleranza
al lattosio e, come se non bastasse, una predilizione per la cucina macrobiotica e vegetariana. In poche parole, una bella sfida per la panificazione e per la cucina in generale!
All’inizio non é stato facile, soprattutto vivendo in un
paese (Colombia) in cui le farine dietoterapeutiche non si trovano manco a
pagarle oro.
Perció ho dovuto imparare tutto da sola, scoprendo i segreti
degli amidi e delle gomme addensanti, provando e riprovando a far lievitare i
panini senza glutine…che sfida….a punta di bicarbonato all’inizio e di crémor tártaro
poi.
Quando mi sono resa conto della difficoltá e della naturale frustrazione che segue i
tentativi mancati e i sapori “strani” delle prime sfornate mi sono motivata a
scrivere per poter aiutare altre persone che si trovassero nella mia stessa
situazione.
Se non fosse stato per Bernardo che mi ha motivata non solo
a non arrendermi di fornte ai primi pani duri e inspore, ma anche a raccontare
le mie ricette, forse non avrei mai intrapreso questo blog. Grazie.
In poco tempo ho scoperto un mondo fantastico, fatto di
persone incredibili che pubblicano con costanza e con passione le lore ricette
gluten free. Ho imparato tanto dai blog amici e leggendo le foodblogger di
fiducia mi chiedo sempre con ammirazione: “Ma come fate? Siete super-woman?” Blog, famiglia,
alcune di voi hanno figli oltre che il lavoro e altre mille passioni…. Incredibili!
Vedo ogni giorno che in chi ha sofferto di privazioni alimentari scatta una forza particolare, quasi un'energia viscerale che ci fá dire “io
posso, io voglio, desidero mangiare bene e ce la faró”.
Quando si tratta di madri poi questa energia diventa
esplosiva: cosa non farebbe una madre per dare a suo figlio un’alimentazione
gustosa e completa nonostante la celiachia o altri disordini relazionati con il cibo.
Insomma, ho capito che questa energia non é solo per noi
stesse ma anche per aiutare chi si trova "sulla stessa barca". E poco importa
se non ci conosciamo: scatta comunque la solidarietá.
Scorpire la celiachia o altri disordini legati all’ingesta
di glutine puó spaventare. Ma é rincuorante trovare un ciber mondo fatto di
persone disposte a condividere consigli e insegnamenti. Ci si trova immersi in una gigantesca biblioteca completamente gratis, facile, veloce e a portata di mano. Agli inizi della dieta questo appoggio é fondamentale! Per me é stata un’atmosfera
rassicurante: un porto sicuro.
A parte l'aspetto sociale, il blog é stato anche un percorso intimo grazie al
quale ho affrontato le tante situazioni di scomoditá per le quali son dovuta passare.
Inviti a cene nelle quali non potevo assaggiare una sola
portata: a chi non é successo?
E poi ricoro i piatti che hanno cucinato apposta per noi (dopo una dettagliata mail nella quale spiegavamo le nostre esigenze) ma al quale hanno aggiunto un pó di farina 00 per addensare la salsa: "tanto quella la puoi mangiare vero?"
E poi, la solita, pesantissima (quanto tonta) domanda: “ma tu cosa
mangi? Come fai?”
Il mio blog é nato anche da questo: un desiderio forte e impellente
di dimostrare che si puó mangiare bene, che possiamo fare sgolosare i non
celiaci con le nostre ricette e soprattutto che si puó avere una vita
alimentare originale, completa e soprattutto buona!
Non sono di certo una foodblogger regolare o assidua. Continuo
ad essere un’incurabile stacanovista e pure leggermente perfezionista e questo
toglie molto tempo libero.
Eppure dopo due anni posso dire che non ho mai sentito il blog
come un peso, anzi.
Oggi continuo a viverlo come un porto, un luogo, ben piú reale di
quanto possa sembrare, al quale affido una parte di me: quella di una persona con limitazioni
dietetiche che continua a cucinare con passione e curiositá, per se stessa e
per le altre persone (conosciute o sconosciute che siano).
Ogni volta che scrivo un post mi ricordo: si puó!
Ogni volta che scrivo un post spero che possa servire a
sensibilizzare qualche persona in piú!
Spero che ogni giorno una nuova persona possa trovare nella web una rassicurazione e si possa sentire meno sola nell’affrontare la malattia.
Spero che qualche non celiaco si sia
sensibilizzato un pochino di piú al tema, cercando di variare il menú e di far sentire
a proprio agio tutti i commensali. In Colombia c’é ancora molto
lavoro da fare per riuscire a rendere la vita sociale e alimentare delle persone con restrizioni dietetiche piú gradevole.
Internet é piena ormai di fantastici blog gluten free. Sono
uno piú bello dell’altro: chiari, utili, esteticamente impeccabili, simpatici,
creativi, ironici, avvolgenti, interessanti e chi piú ne ha piú ne metta….
Data la ricchezza dei blog glutenfree una persona potrebbe
anche essere tentata a pensare che un blog in piú o un blog in meno non cambiano
nulla, che ci sono giá altre mille ricette simili o forse migliori…
Ma non si tratta solo di questo. Per me scrivere ricette
gluten free e mantenere vivo un blog gluten free non é solo un modo per regalare un’altra ricetta libera al ciberspazio… bensí, si tratta
di un progetto piú grande, un progetto collettivo e condiviso con mille sconosciuti/e, un progetto che continua ad essere importante ed
urgente: SENSIBILIZZARE!
La strade verso l’uguaglianza é ancora lunga e tortuosa. Negli
autogril, negli aeroporti, nelle stazioni, nei centri commerciali, nei parchi e pure negli hotel e nei bar degli ospedali é ancora impossibile trovare un pasto gluten free… e ripeto un pasto: non una
schifezza sottovuoto, insapore, piena di conservanti e che non sfama nemmeno.
Ció che fa la differenza non é una ricetta in piú o in meno
nel ciber spazio; ció che fa la differenza é la nostra voce e la nostra semplice presenza.
Per questo, nonostante la stanchezza e nonostante i mille
impegni cerco di trovare lo spazio per pubblicare qualcosa, sperando un in futuro piú facile, gentile e rispettoso della differenza!
Questo é il mio perché al blog.
Buona notte.
Isa
PIATTO UNICO DI VERDURE E LEGUMI CON SPAGHETTI DI RISO
(ricetta vegana e senza glutine)
Ingredienti
1 tazza lenticchie e fagiolini mung verdi (azuki)
50 gr Spaghetti di riso
1 cipolla
2 carote
1 zucchina
1 spicchio aglio
2 foglie alloro
1 rametto di limonaria
1 stecca di cannella
Preparazione
Per prima cosa mettere le lenticchie e i fagiolini in ammollo per una notte, se possibile.
Tagliare le verdure a cubetti.
In una pentola scaldare un filo d’olio e rosolare la cipolla
e l’aglio. Aggiungere le leticchie e le verdure e due foglie di alloro. Coprire
con abbondante acqua (circa un litro e mezzo o due litri, dipendendo dai vostri
gusti e se preferite una zuppa piú o meno asciutta). Aggiustare di sale. A metá cottura aggiungere la stecca di cannella.
Quando le lenticchie e i fagioli saranno cucinate aggiungere gli
spaghetti di riso.
Aspettare il tempo di cottura indicato sulla confezione dei
vostri spaghetti e servire.
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Sopa de vegetales y legumbres
Receta vegana, sin gluten
Ingredientes
1 taza lentejas y frijoles verdes azuki
50 gr espaguetis de arroz
1 cebolla
2 zanahorias
1 zucchini (calabacín)
2 hojas de laurel
Sal marina integral
Aceite de oliva exprimido en frío
1 ramita de limonaria
Canela
Preparación
Por primera cosa dejar en remojo las lentejas y los frijoles. Si posible
dejarlas en remojo una noche entera.
Limpiar y cortar las verduras en cubitos.
En una olla calentar un poco de aceite y dorar la cebolla
y el ajo. No freír. Añadir las lentejas (previamente escurridas), las verduras
y las hojas de laurel y la limonaria.
Cubrir con abundante agua (usar entre 1 litro y medio y 2
litros de agua dependiente de sus gustos y si prefieren una sopa más liquida o
más seca).
A mitad de la cocción añadir la rama de canela.
Cuando las lentejas y los frijoles estén cocinadas añadir los espaguetis de
arroz. Esperar el tiempo de cocción indicado en la confección. Servir.
Ciao.. grazie della visita al mio blog... Complimenti periltuo..peril lavoro che fai.. la passione che ci metti.. ho sempre pensato che tra le allergie quella al glutine sia tra quelle più problematiche.. proprio per ciò che hai scritto nel tuo post di oggi.. Non esistono autogrill.. ristoranti.. che servano menù gluten free.. ma non solo.. è difficile anche per chi scopre di esserlo.. capire cosa mangiare per non rinunciare alla buona tavola!! Il piatto che proponi oggi mipiace tantissimo.. amando io stessalegumi e verdure.. Un abbraccio.. e torna a trovarmi.. ti aspetto!
ResponderEliminarps: io son intollerante al lattosio.. anche se nel corso degli anni ho scoperto la mia soglia di digeribilità.. quindi qualche formaggetto ogni tanto me lo faccio :-D
Grazie Claudia. Hai veramente ragione. Anche io ho scoperto la mia soglia di tollerabilitá con il lattosio. Per esempio, modeste quantitá di ricotta e yogurt le posso tollerare.
ResponderEliminarun post bellissimo, pieno di sentimento, e molto condivisibile.
ResponderEliminarhai espresso cose che tutte abbiamo provato, presto o tardi. a partire dal "perché lo fai?" legato al blog, che è sì una grandissima soddisfazione personale, che ci fa sentire utili perché sensibilizziamo, ma è anche un grande, grandissimo impegno.
molto bella e salutare anche la zuppa, peraltro!
Grazie e mille. Queste senzazioni sono condivise non solo dalla comunitá celiaca ma da tutte le persone che hanno limiti e proibizioni alimentari. Siamo molti/e di piú di ció si vede e meriteremmo piú attenzioni da parte della ristorazione!
EliminarOgni parola avrei potuta scriverla io! È un post meraviglioso che spiega perfettamente ciò che facciamo e perché lo facciamo!!!
ResponderEliminarLo condivido nell'etere!!!
Grazie e mille cara. E poi, devo dire che vedere gli sforzi delle altre foodblogger é qualcosa che da forza e energia per continuare!
EliminarPenso di essermi sentita più volte ripetere domande un po' tonte, però sia nei fora di cucina sia poi con il blog ho avuto la grande fortuna di incontrare persone sensibili e pronte all'ascolto. Certo, le disavventure ci sono ancora, tipo il viaggio in aereo per Toronto senza poter mangiare nulla perchè nonostante avessi chiesto un pasto senza glutine loro non avevano nulla, però ci sono momenti felici in cui mi rispondo con le tue parole. Grazie mille per questo post.
ResponderEliminarA rileggerci presto sempre tra ricette e sorrisi :-D
I viaggi in aereo sono molto frustarnti....e lo dice una che viaggia spesso. Fino ad ora la miglioire compagnia che ho trovato é Air Turkish: servono anche pane senza glutine, dal sapore pessimo ma in caso di emergenza é pur sempre commestibile. La peggiore compagnia fino ad ora é stata Air China Southern: hanno avuto il coraggio di servirmi una piatto praticamente vuoto, con solo una patata bollita e un pó di carote. Pure Iberia lascia molto a desiderare ma stanno migliorando....molto lentamente. La prima volta che ho viaggiato con loro al posto del pane e del dolce mi hanno servito una bottiglietta d'acqua: per caso pensano che i celiaci sono a dieta o hanno bisogno di meno calorie? ;-)
EliminarA presto.